Di seguito uno stralcio dell’articolo del Corriere della Sera in cui viene citata la nostra Associazione.
È un vigile in pensione dagli anni ‘90, il 71enne denunciato dalla polizia di Stato a Milano per minacce gravi, diffamazione e detenzione di munizioni abusive dalla Digos. È lui l’autore delle 10mila lettere con all’interno feci, ingiurie e minacce inviate dal 2014 ad oggi alle personalità più disparate del mondo politico, sportivo e spettacolo italiane, con una media di dieci missive al giorno. Gli escrementi erano del suo cane, un meticcio di piccola taglia. «Non c’è una persona nota alle cronache italiane che non abbia ricevuto una sua missiva, dal direttore dello zoo di Copenhagen (per la vicenda della giraffa Marius uccisa e data in pasto ai leoni ndr) a presidenti di squadre di calcio e ministri», spiega il vice questore aggiunto Carmine Mele della sezione Investigativa Digos di Milano. L’ex vigile della polizia locale, indagato a piede libero assieme alla convivente di 54 anni, è stato identificato grazie alla collaborazione della Digos milanese con i colleghi di 107 città in cui sono arrivate le lettere, di Poste Italiane e dell’Associazione Nazionale Professionisti Filatelici di Milano. A casa l’uomo, incensurato, aveva 50 proiettili in più rispetto a quelli che poteva legalmente detenere. Gli agenti li hanno colti mentre imbucavano una lettera in una cassetta vicino all’ufficio postale di Basiglio (MI) e durante una successiva perquisizione nella loro casa di Rozzano, sono state trovate altre 110 lettere uguali a quelle rinvenute in precedenza, e un quadernone pieno di indirizzi di autorità politiche, sedi istituzionali ed enti vari, confermando così la tesi investigativa. Le missive inviate contenevano tutte della carta igienica imbrattata di feci e presentavano tutte le stesse caratteristiche, ossia l’indirizzo scritto sia in carattere corsivo che in stampatello, con inchiostro di colore nero, e francobolli solitamente di paesi esteri (in particolare Azerbaijan, Bhutan, Zaire) riportanti come annullo postale «CMP Milano Borromeo». L’uomo aveva una sorta di ossessione per le notizie di attualità. Quando riteneva che fosse stata commessa qualche «ingiustizia», allora faceva partire in modo compulsivo le lettere. Recentemente , per esempio, lo ha fatto con tutti gli amministratori pubblici coinvolti in qualche modo con la tragedia di Rigopiano. Oppure prendeva di mira singoli calciatori o intere società calcistiche responsabili, a suo dire, di aver truccato le partite.